lunedì 7 novembre 2011

Le comunità virtuali: utili ma devono essere garantite

Possono essere una fonte di consigli efficaci, oppure rivelarsi pericolosi veicoli di notizie fuorvianti o persino dannose. Da Il Corriere della Sera.



Dopo la dimissione dall' ospedale, pazienti e familiari restano soli, con la necessità di gestire gli effetti collaterali delle terapie o le conseguenze di un intervento chirurgico. La tentazione di cercare risposte su internet è irresistibile e, in questo contesto, i social network come Facebook o le varie "comunità virtuali" possono essere potenti mezzi per distribuire informazioni. Che si rivelino fonti di consigli efficaci, o pericolosi veicoli di notizie fuorvianti e dannose dipende soprattutto da chi li gestisce. Lo dimostra uno studio - presentato a Washington al Congresso annuale di Gastroenterologia, da ricercatori americani della Mayo Clinic - che ha coinvolto 65 pazienti trattati per un tumore dell' esofago. «È difficile per le persone a cui viene diagnosticata questa forma di cancro trovare informazioni utili ad affrontare l' iter di cure che li aspetta - ha spiegato l' autore, Herbert Wolfsen -. Per questo, nel 2008 abbiamo deciso di creare un gruppo su Facebook dove pazienti e familiari possono condividere le proprie esperienze. E dove si danno notizie corrette, ma dal punto di vista e con il linguaggio dei malati». Non a caso la stragrande maggioranza dei discorsi ruota intorno alle soluzioni pratiche per convivere con le conseguenze post-operatorie e i disturbi che, per chi è stato curato di carcinoma esofageo, riguardano soprattutto dieta, nutrizione e difficoltà a deglutire. La community si è rivelata un successo: è come una piazza di un piccolo paese in cui si trova sempre qualcuno con cui fare due chiacchiere per sentirsi meno soli. E persino meglio, perché chi incontri ha i tuoi stessi problemi e qualche consiglio utile per risolverli. Il tutto "sorvegliato" però da medici.

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