sabato 1 ottobre 2011

Bce, Ocse, economisti e (certi) giornali:è tutto da rifare

Per Paul Krugman ci sono volute idee e mosse sbagliate da più parti per ridurci nella situazione di stallo economico in cui siamo: raramente, nel corso degli eventi umani, così tante persone si sono impegnate così tanto per fare così tanti danni. Da Il Sole 24 Ore.

Ci sono volute idee sbagliate e mosse sbagliate da più parti per ridurci nello stato in cui ci siamo: raramente, nel corso degli eventi umani, così tante persone si sono impegnate così tanto per fare così tanti danni.

Se dovessi individuare qualche colpevole più colpevole degli altri, punterei il dito su quelle istituzioni europee (o con sede in Europa) che hanno offerto una credibilità intellettuale immeritata ai fautori della politica del rigore. Nello specifico: l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che un anno fa ha chiesto un risanamento dei conti pubblici e un forte incremento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, perché... perché sì. L'Ocse ha analizzato la situazione economica del Regno Unito e ha concluso che l'inflazione probabilmente calerà, la disoccupazione salirà e che quindi il Governo di Londra dovrà continuare a tagliare la spesa pubblica e alzare i tassi di interesse. Come ha scritto un analista: «In che pianeta vivono? In che pianeta vivo?».

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