Dalla bozza di decreto ministeriale relativo al burden sharing (e cioè gli obiettivi intermedi e finali che ciascuna regione e provincia autonoma deve raggiungere per confermare gli impegni assunti dall'Italia al 2020) emerge il dimensionamento delle politiche energetiche dei prossimi anni per ogni regione. Da Qualernegia.
Da qualche settimana circola tra le Regioni e le Province Autonome la bozza di decreto ministeriale per il cosiddetto burden sharing (vedi allegato in basso), ossia degli obiettivi intermedi e finali che ciascuna regione e provincia autonoma dovrà conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi al 2020, previsti per l’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE.
Da qualche settimana circola tra le Regioni e le Province Autonome la bozza di decreto ministeriale per il cosiddetto burden sharing (vedi allegato in basso), ossia degli obiettivi intermedi e finali che ciascuna regione e provincia autonoma dovrà conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi al 2020, previsti per l’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE.
Si tratta della quota complessiva di energia da rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e della quota di energia da rinnovabili nei trasporti (17% sui consumi finali lordi) che dovrà essere suddivisa tra le Regioni secondo una definita metodologia. Il riferimento degli obiettivi nazionali si riferisce al PAN, il piano di azione nazionaleche, bisogna dire, si basa ancora sull'ipotesi di 8 GW di potenza del fotovoltaico al 2020 che, come si sa, sono stati ampiamente superati già a metà 2011.
Come si può notare dalla tabella che indica le ripartizioni regionali, secondo una traiettoria che parte dal 2012, la quota sui consumi finale al 2020 risulta essere pari al14,3% anziché al 17%; questo perché il consumo di biocarburanti per trasporti e le importazioni di energia rinnovabile da Stati membri e da Paesi terzi non concorrono alla determinazione della quota da ripartire tra Regioni.
Si tratta della quota complessiva di energia da rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e della quota di energia da rinnovabili nei trasporti (17% sui consumi finali lordi) che dovrà essere suddivisa tra le Regioni secondo una definita metodologia. Il riferimento degli obiettivi nazionali si riferisce al PAN, il piano di azione nazionaleche, bisogna dire, si basa ancora sull'ipotesi di 8 GW di potenza del fotovoltaico al 2020 che, come si sa, sono stati ampiamente superati già a metà 2011.
Come si può notare dalla tabella che indica le ripartizioni regionali, secondo una traiettoria che parte dal 2012, la quota sui consumi finale al 2020 risulta essere pari al14,3% anziché al 17%; questo perché il consumo di biocarburanti per trasporti e le importazioni di energia rinnovabile da Stati membri e da Paesi terzi non concorrono alla determinazione della quota da ripartire tra Regioni.
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