La posizione di forza straordinaria vicina al monopolio assunta da Amazon negli Stati Uniti pone più di una domanda, sia da parte di quelle catene di librerie che si sono trovate in difficoltà, ma anche per gli autori avere un solo interlocutore che pubblica e distribuisce libri può essere un rischio. Ma gli innovatori fanno il loro mestiere. Alla società il compito di esaltarne la positività ed evitarne i danni. Da Il Corriere della Sera.
Steve Jobs ha già un erede. E non va cercato alla Apple. Potrà apparire irriverente per i molti adepti della società che ha rivoluzionato vita e business ad aziende e consumatori. Eppure Jeff Bezos, creatore della libreria virtuale Amazon, sembra volersi mettere decisamente nel solco di quello che è stato definito da Beppe Severgnini l'«ingegnere dei sogni». La sua ultima annunciata iniziativa è lanciare, in questo autunno, oltre un centinaio di libri pubblicati direttamente da Amazon. Vale a dire senza l'intermediazione degli editori. I 122 libri saranno sia in forma fisica che in formato elettronico per e-book.
Soltanto qualche settimana fa Jeff Bezos aveva lanciato un altro prodotto, questa volta nel campo dei tablet. Dopo aver segnato il primato degli e-reader con il suo Kindle, Amazon sta promuovendo ora il Kindle Fire. Rispetto all'iPad della Apple che ha inaugurato la stagione delle tavolette intelligenti, è un tablet a costi più contenuti, sebbene di inferiori dimensioni e prestazioni. La stessa modalità di lancio, un Jeff Bezos sul palco a illustrare qualità e vantaggi del suo Fire, è apparsa molto simile agli ultimi leggendari appuntamenti di Jobs per la promozione dei prodotti del suo i-Mondo.
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